"Un giorno"

tra storia e natura

Escursioni naturalistiche di un giorno con colazione a sacco, alla scoperta delle perle verdi della Sicilia
Conversazione preliminare in aula di circa 90 minuti.
Artemisia picc.soc.coop. a r.l. Per il turismo sostenibile e l’educazione ambientale.
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PROPOSTE TEMATICHE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LE SCUOLE 2004/2005 

lista dei progetti:

Modalità di partecipazione Gli insegnanti che intendono partecipare dovranno inviare richiesta per fax o per e-mail ad Artemisia specificando il nome e il luogo del progetto e la data. Per ulteriori informazioni chiamare ai numeri sopraindicati.

I PROGETTI

La riscoperta della Conca d’Oro

Si propone di ricostruire le trasformazioni della Conca d’Oro seguendone l’evoluzione da area originariamente ricca di ambienti umidi naturali fino all’attuale situazione in bilico tra esigenze d recupero ambientale ed espansione urbana di Palermo. Il progetto segue l’evoluzione storica del sito fondendo in un unico discorso elementi di ecologia, storia, architettura, geologia e tecnologia. Da valle naturale ricca di fonti assistiamo alla nascita di una fiorente agricoltura, con giardini, agrumi e colture esotiche, fontane e mulini e infine all’attuale abbandono.

Il primo centro abitato della città di Palermo nacque su un piccolo promontorio roccioso delimitato dall’alveo di due corsi d’acqua, il Kemonia e il Papireto. Altre importanti zone umide furono il Pantano di Mondello, il laghetto di Maredolce e il Fiume Oreto. L’abbondanza di acqua permise l’impianto di agrumeti e di colture esotiche grazie anche ai complessi sistemi di irrigazione promossi dalla ingegnosa scuola araba costituiti da pozzi, “gebbie”, “saje”, ricettacoli e da canali sotterranei, i “qanat”. Tali sistemi, in seguito alla distruzione delle zone umide naturali, costituirono un importante rifugio per gli organismi relitti dei primitivi ambienti di palude.

Oggi la maggior parte delle zone umide sono state distrutte e l’incontrollata espansione edilizia ha fatto si che degli antichi splendori della Conca d’Oro rimanesse ben poco. Riteniamo dunque importante far sopravvivere il ricordo di quello che la Piana di Palermo fu un tempo e valorizzare ciò che rimane, spesso oggetto di disinteresse da  parte dei cittadini.

Programma 

Incontro in aula (2 ore):

Si esaminerà il territorio siciliano e il modo in cui le sue caratteristiche condizionano la presenza di ambienti acquatici. Verranno individuate le antiche aree umide della Conca d’Oro, si parlerà delle loro caratteristiche e di come sono state trasformate. Saranno descritti e individuati alcuni importanti strumenti che in passato hanno permesso lo sfruttamento dell’acqua per diversi scopi: pozzi, pozzilli, “gebbie”, “saje”, ricettacoli, castelletti, fontane, mulini, “qanat” e camere dello scirocco.

1° escursione, (5 ore):       

Escursione in uno dei Monti della Conca d’Oro, Monte Caputo che offre una buona visuale sull’intera piana.  

2° escursione, (5 ore):

Visita agli agrumeti residui della Conca d’Oro e osservazione dei sistemi di irrigazione di origine araba. 

Si consiglia un secondo incontro in aula per la realizzazione di un cartellone sulla Conca d’Oro.

Periodo consigliato: tutto l’anno.

 

LA MACCHIA MEDITERRANEA

La macchia mediterranea è un paesaggio a noi familiare, una distesa di verde che ricopre i pendii collinari che in primavera si arricchiscono di colorate fioriture e profumi. Si tratta della formazione vegetale caratteristica delle aree a clima mediterraneo, di cui fanno parte specie vegetali adatte  ad estati secche ed inverni umidi. Esaminando alcune parti delle piante e soprattutto le foglie delle specie tipiche della macchia, i ragazzi potranno scoprire alcune di queste strategie di adattamento.

La macchia è il paesaggio dominante delle coste italiane ed è minacciata da incendi tropo frequenti, dal pascolo intenso e dalla cementificazione, che causano la regressione a comunità degradate. Approfondire la conoscenza della macchia è importante per apprezzare un patrimonio molto vicino a noi, spesso conosciuto solo superficialmente. 

Programma

1° incontro in aula

Esame delle caratteristiche essenziali del clima mediterraneo, distribuzione nel mondo e gli adattamenti delle piante ad esso. Struttura della macchia e principali specie vegetali ed animali costituenti.

Escursione

Escursione a Piana delle Fate, Gibilmanna (1 giornata)

Raccoglieremo un numero limitato di foglie, da utilizzare nel successivo incontro in aula.

Si parlerà delle successioni ecologiche, in modo da fare comprendere importanti relazioni tra esseri viventi e tra materia vivente e non vivente, e degli effetti del pascolo e degli incendi, sottolineando la necessità della prevenzione degli incendi. 

2° incontro In aula

Foglie e parti vegetali raccolte durante l’escursione saranno osservate, confrontate per individuare le caratteristiche di adattamento al clima mediterraneo. Le stesse saranno confrontate con foglie di specie di clima continentali, ad esempio il faggio.

Periodo consigliato: primavera.

 

La Riserva Naturale di Torre Salsa e le Maccalube di Aragona

Situate nel territorio di Agrigento, la Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa e quella delle Maccalube di Aragona sono luoghi di grande fascino ed interesse ambientale.

Torre Salsa è una delle poche e ristrette aree costiere della Sicilia sottratte all’azione distruttrice dell’uomo. Prende il nome dal rudere di una torre edificata alla fine del 1500 per la difesa costiera da parte dei saraceni e ospita importantissimi biotopi costieri tra cui il sistema dunale e i pantani salmastri. Lungo la linea di costa è possibile osservare bianche e suggestive falesie di marne bianche “a globigerine” che si alternano a dune sabbiose dai morbidi profili, spesso ricoperte da una vegetazione psammofila di alto valore naturalistico. Da un punto di vista geologico l’area è una sorta di “museo all’aria aperta”. I cristalli di gesso si sono formati durante la cosiddetta crisi di salinità del Mediterraneo verificatasi circa 6-7 milioni di anni fa in seguito all’interruzione del collegamento marino tra l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo. Questa interruzione provocò la formazione di estesi bacini evaporanti nel nostro mare. Ciò spiega l’origine degli affioramenti gessdsi della Sicilia, ed in particolare dei giacimenti che permisero la nascita di solfare e di miniere di sale.

Le Maccalube di Aragona sono invece vulcanelli di fango freddi dovuti ad una fuoriuscita spontanea di gas dal sottosuolo che trascina con se argilla ed acqua. Visitarli offre l’emozione di un paesaggio insolito, quasi lunare e permette di osservare un interessante fenomeno geologico intorno al quale sono sorte in passato numerose leggende. 

Programma

Incontro in aula,( 2 ore)

Verranno presentate le caratteristiche generali di entrambe le Riserve Naturali. Si parlerà dei diversi ambienti presenti a Torre Salsa, in particolare dei sistemi dunali e dei pantani salmastri soffermandosi sugli adattamenti che piante ed animali hanno dovuto sviluppare per sopravvivere in luoghi così ostili per la vita. Si approfondirà la tematica della crisi idrica del Mar Mediterraneo e si spiegheranno i fenomeni geologici che determinano la presenza dei vulcanelli alle Maccalube di Aragona.

Escursione, (8 ore)

Visita alla Riserva Naturale delle Maccalube di Aragona durante la quale verranno osservati i vulcanelli di fango. Escursione nella Riserva Naturale di Torre Salsa durante la quale si mostreranno i diversi ambienti presenti, le principali piante ed alcuni animali che abitano le dune sabbiose, i principali strati rocciosi formatisi durante il prosciugamento del Mar Mediterraneo e del successivo ingresso di acqua dall’Oceano Atlantico.

Periodo consigliato: da marzo a giugno.

 

PARCO DELLE MADONIE 

Il parco delle Madonie offre una grande varietà di ambienti adatti alla realizzazione di attività educative sui temi dell'ecologia, della conservazione della natura e dello sviluppo sostenibile. Le proposte di escursioni sono tante e qui possono essere solo riassunte. Le aree protette dovrebbero essere i laboratori per un futuro sostenibile, conservando e valorizzando elementi di pregio del mondo naturale comprendendo anche le attività tradizionali umane. Il Parco delle Madonie è ricco di specie vegetali ed animali, tradizioni e ambienti diversi. Dai boschi alle vallate, ripide pareti montuose, torrenti e doline. Già nei secoli passati se ne interessarono i naturalisti siciliani che hanno lasciato interessanti contributi.

Ospita un gran numero di specie rare ed endemiche e relitte, tra cui le piante dei brecciai della Quacella, l’Abies nebrodensis o Abete dei nebrodi, gli agrifogli giganti. Le Madonie infine ospitano gran parte delle specie  animali e vegetali esistenti in Sicilia.

Programma

incontro in aula

Parleremo delle roccie carbonatiche, del fenomeno carsico con doline ed inghiottitoi, delle faggete, dei querceti, degli agrifogli giganti degli ambienti umidi e della fauna vertebrata, comprese alcune specie estinte negli ultimi secoli.

L’importanza del sito risiede nella alta biodiversità conseguenza dell’orografia accidentata. Si evidenzierà il possibile ruolo del parco quale strumento di tutela per le specie ed in generale per gli habitat.

 Escursione di una giornata

Passeremo attraverso ambienti diversi, dai pascoli aperti a boschi più o meno fitti, osservandoli ed individuandone le specie più significative. Riconosceremo le tracce dell’uomo nel territorio, anche in ambienti apparentemente del tutto naturali ad esempio con l’aspetto del sottobosco e con la forma di crescita degli alberi. Cercheremo di delineare i criteri per una possibile compatibilità tra le attività umane e la tutela della natura. Si discuterà anche della natura calcarea delle Madonie, della discontinuità del un reticolo idrografico superficiale e della una fitta rete idrica sotterranea di origine carsica.


La Riserva Naturale di Capo Gallo 

La Riserva Naturale di Capo Gallo è, per le scuole di Palermo, luogo ideale come laboratorio di educazione ambientale, sia per la immediata raggiungibilità, sia per il suo contenuto che permette di affrontare interessanti tematiche sull’importanza della conservazione della natura, su alcuni gravi motivi di degrado ambientale del territorio siciliano, tra cui il pascolo, il fuoco, la caccia e l’abusivismo edilizio.

Situata tra la baia di Mondello e quella di Sferracavallo, la Riserva è caratterizzata dalle suggestive pareti verticali del Monte Gallo che cadono o a picco sul mare o sui conoidi di detrto di falda. Numerose sono le grotte presenti nel monte, alcune delle quali sono siti di interesse archeologico per la presenza di graffiti, o paleontologici per le conchiglie marine e i resti fossili di fauna ertebrata estinta. L’area è molto interessante anche per le numerose comunità vegetali: piante di scogliera, nuclei di macchia, nuclei di gariga e steppa. sono presenti anche popolamenti forestali artificiali e comunità rupestri. Diverse sono anche le specie animali tra le quali ricordiamo il rospo smeraldino, anfibio caratteristico delle aree umide del merdione d’Italia e alcune specie di uccelli legati alle pareti rocciose, soprattutto rapaci. Fino ad alcuni decenni fa sulle pareti del monte nidificava anche il grifone. 

Programma 

!° escursione( 5 ore)

Escursione nella Riserva Naturale di Capo Gallo attraverso un sentiero che parte dalla località di Barcarello (Sferracavallo). Le attività previste saranno la descrizione delle caratteristiche generali naturalistiche dell’area, l’esame delle comunità vegetali, il riconoscimento di alcune specie vegetali e animali. Si parlerà delle successioni ecologiche facendo comprendere le relazioni che esistono tra i viventi e tra materia vivente e non vivente. Si parlerà anche dei fattori di disturbo che in passato hanno agito nell’area e che tutt’ora ne condizionano  il paesaggio.

2° escursione, (5 ore)

Escursione nella Riserva Naturale di Capo Gallo attraverso un sentiero che parte dal Borgo di Mondello. Si visiteranno alcune grotte interessanti da un punto di vista antropologico e paleontologico, si parlerà della formazione delle grotte e di come in passato le grotte sono state utilizzate dagli uomini. Si parlerà anche di alcune specie animali presenti in Sicilia nel Pleistocene di cui spesso si rinvengono resti fossili nelle grotte (elefante nano, ippopotamo, cervo, ecc…) e infine delle oscillazioni del livello del mare registrate sulle rocce.

Periodo consigliato: tutto l’anno.
 

La RNO dello Zingaro

La riserva dello Zingaro è stata la prima area protetta della Sicilia. E’ stata istituita a seguito della prima grande mobilitazione ambientalista in Sicilia, una marcia popolare svoltasi il 18 maggio 1980. Questa iniziativa ha bloccato la costruzione di una strada che doveva collegare San Vito Lo Capo a Scopello e che avrebbe devastato uno degli ultimi litorali rimasti intatti. Lo Zingaro sino ad alcuni decenni fa, era un luogo isolato, in cui si viveva di pastorizia, agricoltura e di produzione artigianale di manufatti e contenitori ottenuti con fibre vegetali come la palma nana e la “ddisa”.

Oggi lo Zingaro resta a testimoniarci come doveva essere il litorale siciliano prima della cementificazione e della costruzione delle strade costiere. L’area offre scenari mediterranei, caratterizzati soprattutto da ambienti rocciosi, macchia arbustiva, gariga e pascolo. Ospita numerose specie di uccelli e di piante, tra cui rivestono un particolare interesse le specie endemiche presenti sulle rupi. La palma nana è particolarmente diffusa, tanto da essere stata scelta come simbolo della riserva.

Elemento essenziale del territorio è il mare, con un ambiente sottomarino ricco di vita. Lungo alcuni tratti di costa si incontrano le “piattaforme a vermeti”, piattaforme rocciose interamente costruite da una colona di molluschi incrostanti, presenti solo in alcune aree nelle coste nord occidentali.

I segni dell’uomo, presente nell’area sino a qualche decennio fa con attività di agricoltura e allevamento, sono visibili un po’ ovunque, si tratta di case contadine, frantoi, recinti pastorali e mulattiere, uliveti.

Programma

Incontro in aula

Introduzione con immagini ed oggetti all’ambiente naturale della riserva e storia della sua istituzione.

Escursione alla riserva dello Zingaro.

Escursione traversata di sei chilometri con sosta in una caletta ciottolosa per ventuale bagno. Ci soffermeremo sulla flora e sul paesaggio, sulle tracce lasciate dagli incendi, sui numerosi segni della presenza umana, sugli animali, soprattutto insetti, uccelli e piccoli sauri, che incontreremo lungo inl percorso. Visiteremo poi il museo naturalistico, in cui sono raccolti esemplari e fotografie delle specie animali e vegetali, il museo del mare, dove è efficacemente rappresentata l’attività delle tonnare e il Centro d’Interpretazione Ambientale. Ci recheremo in grotte di facile accesso e qui si potrà introdurre al fenomeno carsico.

Gli anfibi del Gorgo di Santa Rosalia

Il Gorgo di Santa Rosalia è un piccolo specchio d’acqua temporaneo, sito nella Riserva Naturale di Monte Pellegrino, dove si riproducono due anfibi caratteristici dei più comuni ambienti acquatici siciliani: il discoglosso dipinto e il rospo smeraldino.

Il tema degli anfibi risulta molto particolare poiché permette di affrontare interessanti problematiche ambientali ed evolutive. Questi animali hanno infatti avuto un ruolo molto importante nella storia della vita essendo stati i primi vertebrati a colonizzare le terre emerse; da essi si sono in seguito evoluti i rettili, che a loro volta hanno dato origine ad uccelli e a mammiferi. Proprio per la loro posizione di organismi di transizione tra quelli acquatici e quelli terrestri presentano una serie di adattamenti alla vita sia acquatica che terrestre.

Inoltre sono i vertebrati più minacciati dalle alterazioni ambientali di origine antropica, avendo caratteristiche biologiche che li rendono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali. Molte specie, in diverse parti del mondo, si sono già estinte, altre rischiano l’estinzione e ciò rappresenta un evidente sintomo di uno stato di crisi della biosfera.

In Sicilia ne sono presenti poche specie e l’isola sembra particolarmente interessata dal fenomeno della rarefazione delle popolazioni.

Programma 

1° incontro in aula ( 2 ore):

Verranno trattati gli argomenti relativi alla storia evolutiva dei vertebrati, all’evoluzione degli anfibi e alle loro caratteristiche biologiche ed ecologiche; verranno presentati i diversi gruppi di anfibi e la loro distribuzione geografica nel mondo analizzando i diversi adattamenti alle differenti condizioni climatiche.

2° incontro in aula (2 ore):      

Si parlerà in delle specie di anfibi presenti in Sicilia e delle loro esigenze ecologiche; si discuterà delle alterazioni ambientali dannose per la loro vita e per quella di altri esseri viventi, con riferimento alla situazione siciliana. Si farà capire l’importanza delle relazioni tra i vari organismi viventi e come la scomparsa di un gruppo possa avere ripercussioni sulla catena alimentare e alterare il funzionamento di un ecosistema.

Escursione,( 5 ore):

Escursione alla Riserva Naturale Orientata di Monte Pellegrino e visita al Gorgo di Santa Rosalia, luogo di riproduzione del rospo smeraldino e del discoglosso dipinto. Durante la visita verranno fornite le informazioni relative alla Riserva Naturale, alle caratteristiche delle due specie e a quelle dell’ambiente naturale in cui vivono e, se effettuata nel periodo consigliato, sarà possibile osservare le uova e i girini durante i diversi stadi di sviluppo.

Si consiglia un quarto incontro in aula per la realizzazione di cartelloni sui temi: evoluzione dei vertebrati, metamorfosi degli anfibi, anfibi in Sicilia.

Periodo consigliato:  da febbraio a maggio

Bosco della Ficuzza

Camminare per i boschi è il modo migliore per conoscere questo ambiente, in cui la luce, i colori ed anche gli odori sono diversi da quelli usuali. Luogo di grande fascino e di elevato pregio ambientale, il bosco offre innumerevoli spunti, dall’osservazione delle piante a quella di animali selvatici o loro tracce. I ragazzi scopriranno così un ambiente ricco di vita animale e vegetale.

A causa di un’azione di disboscamento prolungata nei secoli ed iniziata già all’epoca dei romani, in Sicilia rimangono alcuni lembi di bosco in buono stato di conservazione, come il bosco della Ficuzza. Un tempo riserva di caccia di Ferdinando IV di Borbone è l’area boschiva più estesa della Sicilia occidentale ed è caratterizzata da una ricca flora e fauna, in particolare di uccelli.

 

Programma

Temi naturalistici: calcari e dolomie triassiche, laghetti naturali ed artificiali, crostacei, insetti e larve d'insetti, paleo e neo-endemismi rupestri, l’aquila reale, il falco pellegrino, il capovaccaio, il nibbio bruno, il nibbio reale.

Temi culturali: la riserva e la palezzina reale di caccia, il re Ferdinando IV di Borbone.

Lezione introduttiva: diapositive, lavagna, stereomicroscopio, dispense, concetti di biodiversità, osservazione dell’avifauna, la sughera e gli incendi, temi concordati con gli insegnanti.

Periodo consigliato: da febbraio a giugno  

Incontro in aula

Il temi sono: a flora e la fauna dei boschi, l’assenza nel territorio siciliano dei grandi mammiferi, presenti nell’isola sino a pochi secoli fa, e poi scomparsi a causa della distruzione dei loro habitat e della caccia intensa. la distribuzione lldei boschi determinata da altitudine, esposizione e substrato, soffermandosi su quelli presenti nella regione mediterranea.

Escursione

Escursione al Bosco della Ficuzza, una giornata.Partendo dalla storia del Bosco della Ficuzza, si effettuerà un breve excursus storico sulla presenza di aree boschive nel territorio siciliano, evidenziando la necessità di tutelarle.I ragazzi dovranno poi riconoscere le specie arboree utilizzando schede fornite dagli operatori, in cui sono raffigurate le foglie ed altre parti diagnostiche di ciascuna specie. Raggiungeremo il “pulpito del re”, roccia scolpita in cui il re si sedeva per cacciare… e Si osserveranno le principali specie vegetali del sottobosco e le tracce degli animali, proseguiremo a piedi fino al borgo di Ficuzza dove è la Casina di Caccia di Ferdinando ed il Centro Regionale per il Recupero della Fauna che offrirà lo spunto per sensibilizzare i ragazzi riguardo al bracconaggio.

Proposte sintetiche – un giorno e incontro propedeutico in aula

Serre di Ciminna

Temi naturalistici: cristalli di gesso selenitico di età messiniana, forme carsiche superficiali e ipogee: doline, grotte. inghiottitoi, vegetazione rupestre, il Sedum gypsicola, praterie ad Ampelodesmos: “disa”, orchidee, rapaci diurni e i loro nidi lungo le pareti rocciose.

Temi culturali: elementi gotici nelle chiese di Ciminna, testimonianze delle famiglie feudali Ventimiglia, Griffeo, Partanna, i museo della civiltà contadina.

Lezione introduttiva: diapositive e lavagna, dispense, il carsismo e i gessi in Sicilia, altri temi concordati con gli insegnanti.

Periodo consigliato: da febbraio ad aprile.

Qualche giorno prima della partenza, con un incontro in aula di circa 90 minuti si parlerà dei contenuti naturalistici della RNO Serre di Ciminna e si descriverà l’escursione e il necessario per effetturla in sicurezza.Per l’ escursione all’interno della riserva è previsto di portare con se la colazione a sacco.  

Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco

Temi naturalistici: basalti, lecceta mediterranea, sottobosco, flora rupestre, specie endemiche. birdwatching.

Temi culturali: la storia del bosco, chiesa e monastero dei frati benedettini nel XIII sec, ruderi del Castello di Calatamauro, i comuni limitrofi tra gli Elimi e il Medioevo.

Lezione introduttiva: diapositive e lavagna, dispense, temi concordati con gli insegnanti.

Periodo consigliato: da marzo a maggio

Partenza ale ore 8.00 per la R.N.O. Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco. Arrivo previsto per le 10,00. Inizio escursione all’interno della riserva. Colazione a sacco propria. Si proseguirà nel pomeriggio il percorso con visita al monastero Santa Maria del Bosco e al castello di Calatamauro, osservazioni naturalistiche, storie.
 

Valle del Sosio   

Temi naturalistici: aspetti geologici e paleontologici, lecceta mediterranea,, il corbezzolo vegetazione ripale e golenale, sottobosco, flora rupestre, specie endemiche. Birdwatching.  

Temi culturali: Palazzo Adriano e la colonia militare albanese del ‘400, Chiusa Sclafani  tra medioevo e il barocco del ‘700 nella chiesa di San Sebastiano.

Lezione introduttiva: diapositive e lavagna, dispense, temi concordati con gli insegnanti. fauna dei fiumi siciliani

Periodo consigliato: da aprile a giugno

Partenza per Palazzo Adriano e San Carlo. Il percorso si snoda nel letto del fiume tra le tamerici, i salici, i canneti. Osservazione in natura di libellule, gerrdi, anfibi e uccelli. Durante la lezione introduttiva si daranno alcun elementi sull’ecologia delle specie che si osserveescursione. Inizio escursione all'interno dell'area di Riserva Naturale. Colazione a sacco propria. Birdwatching, osservazioni naturalistiche.

18.00 rientro

Bosco della Ficuzza

Temi naturalistici: calcari e dolomie triassiche, laghetti naturali ed artificiali, crostacei, insetti e larve d'insetti, paleo e neo-endemismi rupestri, l’aquila reale, il falco pellegrino, il capovaccaio, il nibbio bruno, il nibbio reale.

Temi culturali: la riserva e la palezzina reale di caccia, il re Ferdinando IV di Borbone.

Lezione introduttiva: diapositive, lavagna, stereomicroscopio, dispense, concetti di biodiversità, osservazione dell’avifauna, la sughera e gli incendi, temi concordati con gli insegnanti.

Periodo consigliato: da febbraio a giugno

Partenza da Palermo per Ficuzza. Inizio escursione all’interno della riserva. Colazione a sacco propria. Si proseguirà il percorso anche nel pomeriggio. Osservazioni naturalistiche e attività ludiche.

 

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